A cura di Claudio Gasparini
La nobile Lucrezia Romana, moglie di Collatino, viene stuprata da Sesto Tarquinio. Per la vergogna, la donna si darà la morte. La drammatica sorte di Lucrezia provocherà, secondo la tradizione, la sollevazione contro Tarquinio il Superbo, l’ultimo re di Roma. Di lei hanno scritto Tito Livio, Ovidio, Shakespeare e altri ancora. Nell’arte, il femminicidio è sempre stato fonte di ispirazione per artisti e interpreti di ogni epoca. Ognuno di loro lo ha raccontato in modo diverso a seconda degli aspetti valoriali che ha ritenuto di celebrare. Cosa certa è che, nel corso dei secoli, lo spettatore si è assuefatto all’epilogo di questo genere di dramma, la morte. ‘Io sono Lucrezia’ – musica di Luca Fialdini – libretto di Anna Uberti. “È stato il ripetersi ineluttabile del sacrificio della protagonista che mi ha urlato dentro: ‘Basta! ’ – constata Anna Uberti, librettista -. Ho voluto pertanto donare alla mia Lucrezia vita, quella che le spetta, e che le servirà a ricostruirsi dopo l’offesa subita per credere ancora nell’uomo. ‘Io sono Lucrezia, la donna che ha affrontato e vinto la morte’”. ‘La tua voce nella mia’:Soprano Giulia Bolcato, al Violoncello Federico Toffano e al Clavicembalo Alberto Maron.La prima esecuzione assoluta a san Bonifacio presso la sala civica ‘B.Barbarani’, sabato 23 marzo alle ore 16.30. Entrata libera.