Comune, RFI e Università lavorano al protocollo legato alla riqualificazione della Stazione
Verona città Universitaria è un sogno che la città insegue da decenni. E che ora si appresta a diventare realtà, grazie al gioco di squadra tra Amministrazione, Università e Rete ferroviaria Italiana. È la riqualificazione della stazione di Porta Vescovo il primo tassello dell’ambizioso progetto che punta ad integrare polo universitario e territorio circostante non solo virtualmente, ma anche realmente e soprattutto logisticamente. Perchè la stazione può essere molto di più di un semplice luogo di passaggio, può uscire dagli schemi del non luogo, dove gli spazi esterni sono spesso terra di nessuno e dove la sicurezza non è mai abbastanza percepita, soprattutto nelle ore serali e notturne. La stazione deve invece essere un luogo vivo, bello, sicuro e accessibile a tutti. Connesso in modo diretto con l’Università attraverso nuove piste ciclabili e percorsi pedonali, vissuto durante tutto il giorno, in linea con la vivacità del quartiere universitario in cui si insedia. È questa la visione che anima il progetto presentato oggi in municipio, un investimento che rientra nel piano nazionale di riqualificazione delle stazioni passeggeri di Rfi e che l’Amministrazione ha colto come occasione per connettere l’infrastruttura con l’adiacente polo universitario e integrarlo in modo concreto e reale con il vissuto del territorio. I lavori, il cui costo è stimato in 15 milioni di euro, inizieranno l’anno prossimo per concludersi nel 2026. Verranno eliminate tutte le barriere architettoniche oggi presenti e saranno completamente riqualificati gli spazi interni attualmente in stato di parziale degrado. Elementi qualificanti del progetto saranno l’attenzione alla sostenibilità e al verde.