A Verona le famiglie per la spesa spendono in media 2700 euro in più
Notizie non rassicuranti arrivano dall’Istat, che a seguito di analisi ha dichiarato che nel 2022 i prezzi al consumo sono cresciuti in media dell’8,1%, segnando l’aumento più ampio dal 1985 (quando fu +9,2%), principalmente a causa dall’andamento dei prezzi degli energetici. Quest’ultimi infatti sono cresciuti in media del 50,9%, a fronte del +14,1% del 2021. Considerando l’inflazione dal punto di vista territoriale, troviamo il Veneto con un aumento di prezzo al +11,3% e Verona si classifica al secondo posto tra i capoluoghi veneti con la più alta inflazione (11,6%). A livello ‘pratico’ se si considera la spesa annua per consumi delle famiglie si può constatare che un nucleo familiare veronese si ritrova con un surplus di spesa di +2700 euro. “La crescita è una sfida resa più difficile per effetto dell’elevata inflazione, la quale sta contribuendo a raffreddare la ripresa – ha commentato Cristina Giussani, presidente di Confesercenti Veneto – La crescita dei prezzi al consumo presenta oggi una intensità mai vista dalla nascita dell’Euro. L’aumento delle materie prime e dell’energia e le contingenze geopolitiche hanno fatto schizzare i prezzi dei beni alle stelle con inevitabili conseguenze sull’andamento dei consumi”. L’inflazione acquisita per il 2023 (ossia la crescita media che si avrebbe nell’anno se i prezzi rimanessero stabili per tutto il 2023) è pari a +5,1%. Lo comunica l’Istat confermando la stima preliminare sui prezzi al consumo nel mese di dicembre scorso. Insomma, se da un lato la ripresa c’é e c’è stata, dall’altro le difficoltà sembrano aumentare senza sosta.