Comune, Provincia e Acque Veronesi insieme
Ogni veronese consuma circa 250 litri al giorno, più del doppio rispetto alla media europea. E il consumo domestico cuba solo il circa il 10% rispetto a quello idrico totale. Nel Comune di Verona l’acqua utilizzata è di circa 1 milione di metri cubi l’anno, mezzo milione è destinato a strade e giardini, 250.000 metri cubi servono per gli impianti sportivi, mentre ulteriori 290.000 vanno per il funzionamento delle scuole. Mai come oggi, i numeri aiutano a contestualizzare la crisi idrica in atto e spingono verso decisioni non più rimandabili, per un fenomeno legato all’emergenza climatica che nei prossimi anni è destinata a peggiorare. Da qui la scelta di Comune, Provincia e Acque Veronesi di dare vita ad un tavolo permanente sulla questione, coinvolgendo i principali enti interessati e a ruota tutti i Comuni della provincia. Sul fronte comunale, l’Amministrazione è al lavoro per adottare il codice di autodisciplina promosso dall’Ato veronese per gestire con rigore l’emergenza e per sensibilizzare la cittadinanza sul fatto che l’acqua non può più essere considerata una risorsa inesauribile. Verranno mappate le utenze pubbliche, verrà messa a punto una procedura per gestire i consumi comunali di acqua potabile e suddividerli tra quelli che non possono essere interrotti (acqua per uso umano) e quelli invece non strettamente necessari (innaffiamento giardini pubblici, campi sportivi, etc.), che saranno ridotti via via che peggiorerà la situazione idrica. Si punta inoltre a disaccoppiare il consumo di acqua potabile per l’irrigazione, attingendo dai pozzi o dal recupero di acqua piovana e a contenere gli sprechi con interventi strutturali. Da ultimo, l’ipotesi di disincentivare lo spreco di acqua modificando le tariffe, aumentandone i costi dopo una determinata soglia di metri cubi. Fondamentali restano la comunicazione e la sensibilizzazione della popolazione, soprattutto quella più giovane e attenta alle tematiche ambientali.