Zaia: “Previsioni incoraggianti per l’economia”
“I dati Prometeia che a luglio stimano la crescita del PIL Veneto nell’arco dell’anno a +1,1% contro la previsione nazionale dello 0,9% dimostrano ancora una volta che la nostra Regione è uno dei motori d’Italia. A fare la differenza è il turismo che, grazie al ritorno molto consistente degli stranieri, nei primi cinque mesi di quest’anno ha registrato un +8,4% delle presenze rispetto allo stesso periodo del 2023. In questo contesto roseo, non sottovalutiamo il rallentamento del settore produttivo, pur consapevoli che gli elementi congiunturali stanno influendo in modo significativo sul settore”. Così il Presidente della Regione Luca Zaia evidenzia alcuni dati che emergono dal ‘Bollettino socio economico del Veneto – I principali dati congiunturali’ di luglio 2024, che riporta i principali indicatori socio-economici congiunturali relativi alla nostra Regione.
GIOVANI E MINORI
Il focus del bollettino
“E’ il caso di evidenziare in particolare i dati relativi ai giovani laureati per affrontare analiticamente quello che viene definito il fenomeno dei cervelli in fuga – sottolinea Zaia –. Dai dati emerge una buona capacità del Veneto di trattenere il capitale umano: 3 su 4 dei laureati veneti rimangono a lavorare nel nostro territorio e fra coloro che si sono laureati fuori dal Veneto, il 60% desidera tornare in Veneto a lavorare. E direi che questi sono numeri decisamente interessanti”. Rispetto al tema dei giovani, un altro focus da considerare nel Bollettino di luglio riguarda alla condizione dei nostri minori. Nel 2022 in Veneto sono 741.223 (in diminuzione dell’11% rispetto al 2021 e, secondo le previsioni Istat, in ulteriore calo per il futuro. Segnali positivi si registrano sulla loro soddisfazione per la vita e sul benessere complessivo. Molto dipende dalle risorse economiche-sociali delle famiglie ma anche del territorio e della comunità. Se la maggior parte delle famiglie con minori giudica adeguate o ottime le proprie risorse economiche, tuttavia il 23,9% dei minori è a rischio povertà o esclusione sociale (28,5% in Italia). L’apporto della comunità è sicuramente perfettibile, ma è per molti aspetti migliore rispetto ad altre zone d’Italia.