La benemerenza gli fu attribuita all’unanimità nel 1924, dal consiglio presieduto dal sindaco di allora, Dionisi
In occasione della manifestazione organizzata per il centenario della marcia su Roma, evento storico che ha sempre avuto l’obiettivo di portare il duce alla guida del governo italiano, sono emersi dagli archivi comunali documenti preziosi che attestano che Benito Mussolini, è cittadino onorario di cerea dal 19 maggio del 1924. A scoprirli, il professore Girolamo Paparella dell’istituto statale ‘Da Vinci’. L’associazione Partigiani d’Italia, l’Anpi, è convinta che “bisognerebbe liberarsi di questa inopportuna benemerenza”. Cerea non è l’unico comune interessato alla cittadinanza del duce: a Modena nel 2021, il titolo è stato revocato così come a Napoli ancora nel 1944 e a Bologna nel 2014. Il sindaco dell’epoca di Cerea, ovvero Dionisi, ha visto la cittadinanza onoraria di Mussolini come una dimostrazione di riconoscenza e di coraggio verso uno dei grandi artefici del risorgimento nazionale. L’atto venne quindi mandato a Roma per informare il capo del governo, che rispose con un telegramma scritto da un suo delegato con su scritto: “il presidente del
consiglio ringrazia codesto onorevole consiglio del conferimento della cittadinanza che egli accetta formulando i più fervidi voti per l’avvenire del comune”. Ovviamente, come sempre, non mancano opinioni divergenti sulla vicenda tra maggioranza ed opposizione.