Dona: “Una magra consolazione. La cattiva notizia, infatti, è che i prezzi sono ancora esorbitanti, inaccettabili e anormali”
La benzina è ufficialmente scesa sotto il livello precedente all’invasione dell’Ucraina. Prosegue il calo dei prezzi dei carburanti, iniziato a Luglio, ossia da quando i Paesi Opec+, bontà loro, hanno aumentato la produzione di petrolio. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori ha sottolineato che dalla fine di giugno, il prezzo della benzina è sceso di oltre 24 cent al litro, con un ribasso dell’11,7%, pari a oltre 12 euro per un pieno da 50 litri, il gasolio è diminuito di oltre 22 cent al litro, con una riduzione del 10,9%, pari a oltre 11 euro a rifornimento. Dona prosegue affermando che da quando è iniziata la guerra, grazie alla caduta dei prezzi di luglio e al taglio di 30,5 cent del Governo, un litro di benzina costa ora quasi 2 cent in meno, con una flessione dell’1%, pari a un risparmio di quasi 1 euro per un pieno da 50 litri, mentre il gasolio resta a livelli ancora maggiori a quelli pre-conflitto, quasi 9 cent al litro, con un balzo del 5,2%, pari a 4 euro e 45 cent a rifornimento. Una magra consolazione, la cattiva notizia d’altronde è che i prezzi sono ancora esorbitanti e anormali. Il Presidente infatti ha concluso affermando che rispetto all’inizio dell’anno la benzina, nonostante il taglio delle accise, è aumentata del 6,5%, pari a 5 euro e 55 cent per un pieno di 50 litri, 133 euro su base annua, il gasolio è decollato del 14,3%, 11 euro e 30 cent a rifornimento, equivalenti a 271 euro annui.