Quelli attesi a fine 2022 non sono ancora arrivati
L’alluvione dell’Emilia-Romagna, con 24.000 ettari di superfici agricole danneggiate, ha riportato in primo piano la necessità per le aziende di assicurarsi per tutelarsi da eventi estremi indotti dai cambiamenti climatici. A frenare le adesioni alle polizze agricole e ai fondi mutualistici sono, però, i grandi ritardi con cui il ministero paga i contributi promessi. Da mesi, infatti, le aziende veronesi attendono gli aiuti, che possono ammontare a decine di migliaia di euro per le strutture più importanti, mettendo in difficoltà bilanci e programmazioni. “Le nostre aziende agricole sono tra le più virtuose, dato che più di una su due ha stipulato una polizza assicurativa per prevenire danni da grandine, siccità, alluvione o altri eventi dannosi – sottolinea Alberto De Togni, presidente di Confagricoltura Verona -. Ma a fronte dell’impegno dimostrato dai nostri imprenditori, dato che ci sono aziende che pagano anche più di 100.000 euro all’anno per assicurarsi, il ministero non si dimostra altrettanto affidabile dato che Agea, l’agenzia statale per le erogazioni in agricoltura, non ha ancora pagato la percentuale pattuita dei premi assicurativi 2022, che avrebbero dovuto essere arrivati già a fine anno. Così sia le aziende che i consorzi come il Codive e il Codipa si trovano in difficoltà e faticano a onorare i debiti contratti con le banche”. Anche il fondo Agricat, il nuovo fondo mutualistico nazionale finanziato da contributi europei, entrato in vigore da quest’anno per la gestione dei rischi incrementati dai cambiamenti climatici, stenta a decollare.