“Progetto garantito dalla Costituzione”
“Non sono qui perché il Veneto ha la fissa dell’Autonomia. Sono qui per portare avanti un progetto che abbiamo studiato, sostenuto e su cui ci siamo impegnati avendo come unico faro la Costituzione. Anche il referendum consultivo che ha portato alle urne il 57% del corpo elettorale con 2 milioni 328 mila cittadini e il 98% di questi rispondere affermativamente è avvenuto dopo la sentenza della Corte Costituzionale contro l’impugnazione dell’allora Governo Renzi. Ora il progetto sta andando avanti e sosteniamo la nostra richiesta di un’autonomia assolutamente solidale, che non è una secessione come qualcuno vuol far credere, non vuole essere contro nessuno, ma è una vera assunzione di responsabilità, per usare la definizione data dal Presidente emerito della Repubblica Napolitano”. È questa la sintesi dell’audizione del Presidente della Regione del Veneto davanti alla Commissione Affari Costituzionali del Senato riguardo al DDL sull’Autonomia differenziata. “L’autonomia è prevista dalla nostra Carta Costituzionale – ha sottolineato il Governatore Veneto -. Ogni regione può assumere la gestione fino a 23 materie, tutte elencate. Chi non è d’accordo è libero di impegnarsi per cambiare gli articoli che lo prevedono, ma non può vietare a nessuno di invocare quello che la Carta fondamentale prevede. Non a caso oggi stiamo discutendo dell’autonomia davanti al Parlamento, grazie a un ddl firmato dal Presidente della Repubblica. Si continua a ripetere che ci sono aree del Paese a due velocità – ha aggiunto – e non è colpa dell’autonomia perché ancora non è stata applicata. Trovo immorale che oggi ci siano zone d’Italia dove i cittadini devono fare le valige per potersi curare o devono vivere senza servizi. L’autonomia diventa quindi una sfida comune, perché è la vera rivoluzione che può dare risposte ai cittadini, soprattutto ai giovani di cui si parla sempre poco. Sentiamo ricorrentemente parlare di ‘fuga dei cervelli’, ma non pensiamo che i nostri ragazzi scelgono come destinazioni i paesi squisitamente federali, segnati dalla modernità, dal senso di responsabilità e da minori distanze tra potere decisionale e cittadino”.