Tutte le misure previste dal Governo
La legge di Bilancio, approvata definitivamente al Senato con il voto di fiducia, corregge i conti pubblici 2023 per circa 35 miliardi, di cui 21 aumentando il deficit (al 4,5% del Pil, rispetto a un andamento tendenziale del 3,4%) per finanziare nuovi aiuti a imprese e famiglie contro il caro-energia per il primo trimestre del prossimo anno (crediti d’imposta, taglio degli oneri di sistema, potenziamento del bonus sociale). Oltre a queste misure, i principali interventi riguardano il taglio del cuneo fiscale sulle retribuzioni fino a 35mila euro lordi (4,2 miliardi di euro); due miliardi in più al Fondo sanitario nazionale; 1,4 miliardi per i contratti del pubblico impiego; 700 milioni per Quota 103 e le altre misure di pensionamento anticipato; 800 milioni per il Fondo di garanzia delle Pmi. Cgia, ha spiegato in breve e in modo più dettagliato in cosa consisteranno le misure previste, per quanto riguarda le bollette, due terzi delle risorse della manovra economica (circa 21 miliardi) sono destinati a combattere il caro energia per le famiglie e le imprese. Le misure copriranno però solo il primo trimestre 2023. Vengono prorogati provvedimenti già approvati dal precedente esecutivo a guida Draghi. Confermata la tassa sugli extraprofitti delle imprese energetiche che sale al 50% sull’imponibile Ires e sull’incremento medio superiore al 10% sui 4 anni precedenti (2018-2021). Azzerati ancora gli oneri di sistema. Inoltre è ufficiale, sale il limite dell’uso per i contanti, ma per i pagamenti digitali resta tutto così com’è. L’articolo 69 della manovra economica è una delle misure più discusse: innalza dal primo gennaio 2023 a 5.000 euro il limite massimo per l’utilizzo del contante che passa quindi dagli attuali 2.000 euro e modifica la norma precedente che prevedeva invece di abbassare la soglia a 1.000 euro. Resta invece invariata la questione per i pagamenti digitali: obbligatorio accettarli senza limite minimo (saltato il tetto dei 60 euro), pena una sanzione di 30 euro più il 4% del valore della spesa.