Confagricoltura: “Uno strumento importante per l’agricoltura veronese”
Voucher: dopo cinque anni torna uno strumento importante per l’agricoltura. Confagricoltura Veneto, per anni, ne aveva chiesto il reintegro, dato che tutte le forme sostitutive messe in atto, nel frattempo, si sono rivelate complicate e di difficile utilizzo. La legge di bilancio licenziata dal governo Meloni reintroduce, invece, i buoni lavoro con un valore nominale di 10 euro lordi all’ora e un tetto di reddito per i lavoratori fissato a diecimila euro. I voucher non saranno più riservati a pensionati, giovani e disoccupati, ma includeranno tutte le categorie. Alberto De Togni, presidente di Confagricoltura Verona si dichiara contento per questa reintroduzione, d’altronde si parla di uno strumento che per le imprese si è rivelato importante e che darà nuovamente la possibilità di assumere manodopera, anche per brevi periodi, con una burocrazia molto ridotta. Inoltre i voucher concorrono a combattere il lavoro irregolare, in quanto il lavoratore viene messo in regola e si vede versati i contributi. Molto bene anche l’innalzamento del tetto per l’utilizzo dei buoni lavoro, che sale a diecimila euro, per un massimo di 45 giorni lavorati. Interviene anche Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Veneto che aggiunge: “I voucher vengono utilizzati per prestazioni meramente occasionali e accessorie, da svolgere nei momenti di maggiore necessità. Non vanno, dunque, a penalizzare il lavoro agricolo subordinato, che non può essere retribuito con i buoni lavoro. I dati dell’Inps del 2016 avevano già evidenziato come, in agricoltura, fossero usati senza alcuna forma di abuso, dato che costituivano solo il 2% dei voucher complessivi utilizzati nel mondo del lavoro”.