Il bilancio di quanto fatto dal Veneto e le parole di Luca Zaia
“È già passato un anno da quando le forze armate russe hanno iniziato l’invasione dell’Ucraina, trovando una fiera resistenza. È una guerra vicino a casa nostra che, a distanza di ottant’anni dal secondo conflitto mondiale, ha riportato l’Europa in una grave e tragica realtà”. Sono le parole con cui il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ricorda il primo anno dall’inizio della guerra in Ucraina, cogliendo l’occasione per stilare un bilancio di quanto è stato fatto in Veneto. É stato ricordato che la Regione, grazie all’ampia solidarietà dei suoi cittadini ha permesso di raccogliere donazioni per circa 900mila euro. Importante anche la disponibilità dei veneti all’accoglienza: i privati, che sono rappresentati prevalentemente da famiglie, hanno messo a disposizione – nei mesi cruciali di richiesta di ricovero da parte degli ucraini che fuggivano dalla guerra – più di 4mila alloggi per un totale di circa 13mila posti letto. “In Veneto – ha spiegato il presidente Zaia – la popolazione ucraina presente è passata da circa 17mila a circa 22mila cittadini. La maggior parte di loro ha raggiunto la nostra regione trovando una collocazione autonomamente. Oltre 2500 persone, i casi più complessi, sono stati invece gestiti direttamente dalla Regione Veneto, tramite la struttura commissariale attivata ad hoc. Molti di questi profughi, alcuni dei quali bambini, hanno avuto bisogno di assistenza sanitaria e hanno effettuato l’accesso nei nostri ospedali. Altri sono stati accolti presso gli ex ospedali che erano stati impiegati durante l’emergenza COVID-19, o attraverso altre strutture del terzo settore convenzionate dal Dipartimento di Protezione Civile”. Negli ultimi mesi il flusso dei profughi ucraini in Veneto si è notevolmente ridotto fino a raggiungere poche unità a settimana. Oggi sono 170 i posti letto delle strutture della Regione del Veneto disponibili e liberi per una prima accoglienza oltre ad altri 100 messi a disposizione dal Terzo settore nell’ambito del sistema dell’accoglienza diffusa.