Zamboni: “Non un arrivo, ma un punto di ripartenza”
Si è celebrato un importante traguardo per l’Avis comunale di Verona. Gli associati, insieme al presidente Giovanni Zamboni, al vice presidente Giuseppe Damini e al segretario Sergio Fonte hanno infatti festeggiato i 75 anni di attività con un momento di festa nei pressi della loro sede storica che si trova in Via Ponte Aleardi. Erano presenti anche l’Assessore alla politiche sociali del Comune di Verona Luisa Ceni e il consigliere Carlo Beghini. Fondata nel 1948, ventun’anni dopo la creazione dell’associazione nazionale, la sezione comunale scaligera ha saputo nel tempo distinguersi per la sua spiccata propensione al rinnovamento non distaccandosi mai dal fondamento principale dell’associazione, cioè la cultura del dono inteso come azione gratuita e anonima rivolta a coloro che per vari motivi necessitano di trasfusioni. “Ogni data o ricorrenza per noi avisini – ha detto il presidente Giovanni Zamboni – non è mai un punto di arrivo ma viene considerata sempre un punto di ripartenza per rilanciare il nostro messaggio di solidarietà. Nonostante le crescenti difficoltà che osserviamo negli ultimi tempi a carico di tutto il mondo del volontariato, non ci scoraggiamo e ci sentiamo sempre più stimolati verso nuovi traguardi”. Il numero degli associati della sezione cittadina è purtroppo in calo anche se quello delle donazioni nel 2022 è davvero ragguardevole (7.662 per un totale di soci attivi pari a 4.399). Sono state invece più di 2.600 le ore dedicate nello stesso periodo agli alunni di ogni ordine scolastico, prevalentemente quelli delle secondarie di secondo grado. “E’ fondamentale – ha concluso Zamboni – diffondere il più possibile la cultura della solidarietà e dell’associazionismo tra le nuove generazioni. In un mondo in cui la tendenza più diffusa è l’anteposizione dei propri interessi a quelli degli altri, ci rivolgiamo ai giovani di oggi con la speranza di riuscire a cambiare un po’ la mentalità dell’indifferenza”.