Spunta l’ipotesi di overdose, ma la famiglia pretende risposte
Il corpo di Valentina Ruatti, 30enne originaria del Veronese, è stato ritrovato senza vita il 30 settembre nel suo appartamento di via Domenico De Dominicis, a Casal Bertone, Roma. Accanto a lei, sul pavimento, sono stati rinvenuti un cucchiaino e una siringa, elementi che hanno portato gli investigatori a ipotizzare che la giovane sia deceduta per overdose. Tuttavia, la famiglia di Valentina respinge con fermezza questa ipotesi, dichiarando che la ragazza non ha mai avuto alcun legame con le droghe, e chiede che venga fatta piena luce sulla vicenda.
Valentina, che viveva nella capitale e aveva recentemente ottenuto l’abilitazione come psicologa, condivideva l’appartamento con un uomo. Secondo le prime ricostruzioni, tra i due non vi sarebbero stati rapporti particolari. È stato proprio l’uomo a trovare il corpo della giovane, dopo aver aperto la porta della sua stanza, che non era chiusa a chiave, non avendo sue notizie da alcuni giorni.
Al momento non sono stati rilevati segni evidenti di violenza sul corpo di Valentina. Tuttavia, la presenza di un cucchiaino e di una siringa sul luogo del ritrovamento ha spinto gli investigatori a concentrarsi sull’ipotesi dell’overdose. Se questa dovesse essere confermata dall’autopsia, si aprirebbe un’indagine per identificare chi possa aver fornito la sostanza stupefacente alla ragazza.
Oltre agli esiti dell’esame autoptico, gli inquirenti stanno analizzando il cellulare e il computer di Valentina per raccogliere ulteriori elementi utili all’indagine. Nel frattempo, la famiglia, in attesa di risposte, ha deciso di rivolgersi a un legale per far luce su questa tragica vicenda, poiché sono convinti che Valentina non avesse mai avuto problemi di droga.
La polizia prosegue con le indagini per chiarire i molti punti ancora oscuri di questo caso che ha sconvolto la comunità di Casal Bertone.